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Il colorito di quella giovanetta era, come dicono i poeti, di gigli e di rose; non vi avea figura più celeste, più bella di vita e di freschezza. Soprarriva l’epoca tanto funesta nella esistenza della donna; la giovanetta dimagra, si scolora; quelle guancie poco anzi sì brillanti sono pallide, color di piombo... Un viaggio, dicono gli uni; un marito, dicono gli altri; caffè, caffè, ripete un dottore... Il caffè versato in abbondanza rialza quel fiore ch’era per cadere.

O voi tutti, che vi siete provati a far delle rime, diteci se nel liquor inspiratore non avete trovato sovente delle belle fortune in pensieri.

Ascoltate Delille:

A peine j’ ai goûté la liqueur odorante
Soudain de ton climat la chaleur penetrante