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rezza da correggere, ed all’opposto si sente una dolcezza moderata che reca piacere1. È assai verisimile che non si possa farla con buon successo se non sopra luogo; poichè, s’alcun poco le corteccie di caffè, che già quando son troppo secche non hanno molta sostanza, sieno trasportate o custodite, perdono molto della loro qualità, consistente principalmente nella freschezza.

Per apprestare il caffè alla sultana, si prende la corteccia del caffè perfettamente matura; la si frange e pone in una piccola padella o catino, sopra un fuoco di carbone, rigirando sempre, di maniera che non si abbrucci, come il caffè, ma solamente pigli un po’ di colore. In pari tempo si fa bollire del-

  1. Viaggio nel’Arabia Felice