I dottori convennero che i pubblici caffè si opponevano allo spirito del maomettismo; dichiararono eziandio che riguardo al caffè conveniva esaminare s’era nocevole al corpo o allo spirito, e conchiusero ch’era d’uopo rimettersi al giudizio dei medici: pertanto il governatore chiamò a se due dottori i più celebri della Mecca: entrambi non mancarono di dichiarare che il caffè era contrario alla sanità, perchè frigido e diseccante. Un musulmano osservò che Bengias-Lah, antico medico arabo, di grande autorità, aveva asserito che queste fave erano attenuanti, e diseccative, e che quindi non potevano avere le qualità che loro poc’anzi si attribuivano. I due Persiani ripigliarono che Bengias-Lah non conosceva punto le fave di cui si parlava, e che s’anche si annoverasse il caffè tra le cose innocue, e di cui si potesse far uso senza recar danno ai costumi, il