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Se non temessimo d’infastidire il lettore, dimostreremmo la inverisimiglianza dell’aneddoto. Amiam meglio di appellare a que’ che bevono il caffè; risponderan eglino con un argomento senza replica, mostrandoci la numerosa lor famiglia. Napoleone beveva dieci chicchere di caffè per giorno; eppure la contemporanea (Memorie, d’una contemporanea, 1827) non lo ha mai accusato.

Ma ritorniamo alla storia del caffè.

L’uso di questa bevanda fu riguardata come una grande innovazione nella politica ottomana e nella Religione di Maometto.

Kaie-Beg, eletto governatore della Mecca dal Sultano di Egitto, non conosceva il caffè; ne ignorava per lo meno l’uso e l’impiego. Un giorno, all’uscire dalla moschea dopo la preghiera vespertina, scorse una intiera compagnia di soldati che passar dove-