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non turbine di delirio che possa far piegare al male chi deve e vuol fare il proprio dovere.


Al disopra dell’uomo sta il dovere: al disopra del dovere non c’è forse altri che Dio.


In tutte le età, in tutte le condizioni della vita, presso tutti i popoli e in tutti i tempi; al di sopra di ogni legge e di ogni religione sta primissimo il dovere di non far male ad anima viva.


Generare figliuoli malati è fare un grandissimo male, uno dei maggiori forse, e alle creature che più caldamente amiamo, alla carne della nostra carne, al sangue del nostro sangue.


Il generare figliuoli malati per propria colpa è peggio che uccidere un uomo nell’impeto della passione: è versare il veleno impunemente, proditoriamente nella coppa d’una persona amata.


Essere malati e voler avere figliuoli è egoismo brutale, è delitto; è seminare rimorsi per tutta la vita.


Il male fatto da chi genera figliuoli malati non finisce quasi mai nella prima vittima: la malattia, il veleno si diffondono spesso in due, in tre, in più generazioni, seminando la debolezza, il dolore, la maledizione contro la vita e chi ce l’ha data.


Chi è malato e vuole aver figliuoli è pessimo padre, perchè dà a bere ad essi il veleno; è pessimo cittadino, perchè dà alla nazione cattivi cittadini: è pessimo uomo, perchè rovina il primo patrimonio dell’umana famiglia: la salute e la forza.


Mettersi all’ombra di leggi ignoranti e brutali per giustificare il proprio errore è rinunciare per sempre ad essere qualcosa più del volgo che mangia, rumina e dorme.