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essere consacrati a vivere in un cimitero che aveva sempre aperta una fossa per noi.

La povera, zia Anna era una buona donna, e tu la conosci mio William, una buonissima donna che aveva fatto da infermiere a mia madre e agli undici miei fratelli; ma essa non mi confortava mai con lunghi e cari discorsi. Ella non piangeva mai, perchè aveva gli occhi sempre umidi e rossi, quasi fossero stanchi ormai ed esauriti per aver tanto lacrimato; e quando io la interrogava per scoprire qual terribile mistero pesasse sulla nostra casa, rispondeva qualche monosillabo e subito si occupava del mio giubettino di flanella e delle mie calze umide; ed io non poteva respirare una volta di più del solito senza che tutti se ne sgomentassero, senza che mi mettessero a letto e chiamassero il medico.

Quando fui giovinetta mio padre chiamò un nuovo medico, il dottor Thom, che d’allora in poi divenne il suo amico più caro, e che fu l’unica persona ch’io vedessi sorridere, l’unica che portasse un raggio di luce e di letizia nelle tenebre eterne della nostra famiglia. A lui devo le sole consolazioni della mia prima giovinezza.

Mio padre, quando ebbe perduti tutti i suoi figliuoli, ed io sola gli rimasi, mi faceva visitare ogni giorno dal dottor Thom, anche quando io mi sentiva benissimo; ma quel buon dottore trovava modo di non seccarmi mai, e concludeva sempre colle stesse parole: «Miss Emma è delicata ma è sana, non c’è alcun timore.»

Un autunno mio padre era più inalato del solito e il dott. Them lo consigliò a recarsi presto presto a Mentone. Si partì: ma il mio povero babbo era tanto debole che convenne fermarsi ad ogni tratto del cammino e si impiegarono quindici giorni per andare da Londra al Mediterraneo. A Mentone passò l’inverno quasi sempre a letto, ed io doveva passeggiare pei prati e pei monti sola, colla governante, perchè mio padre diceva sempre, contro il parere dei medici, che il suo male era contagioso; e non voleva che io rimanessi più di pochi momenti nella sua camera: e anche quando al mattino e alla sera si andava a dargli