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Rientrato dal mondo dei sogni sul terreno dell’azione, consumata tutta la poesia italiana che mi faceva così caldamente innamorato, ritornai a sentirmi tutto inglese, non dubitai un momento che io non vi. avrei potuto trovare. Voi odiate il freddo e i pini e i tetti grigi del nord; non potevate essere che in Italia; e dal vostro viaggio in quel paese voi avevate riportato due care memorie, che insieme le tante volte avevamo accarezzato nelle nostre lunghe conversazioni dei crepuscoli della sera. Voi non potevate essere che a Sorrento o nel Golfo della Spezia; io ne ero sicuro. Non è menzogna, non è poesia che il cuore abbia le sue divinazioni. Non si può amare senza avere gran parte, senza aver forse tutta l’anima di un altro fuso colla nostra, senza avere una parte del pensiero d’un altro fuso col nostro pensiero, senza sentirsi incarnate nelle proprie viscere le viscere di un altro. Ecco perchè il cuore legge e indovina: perchè non fa che leggere in sè stesso ciò che ha trascritto da un altro libro; non fa che sentire in sè stesso insieme alla sua una coscienza che ha strappato da un’altra anima sorella.

Son venuto alla Spezia, ho frugato in ogni albergo, in ogni casa; seppi jeri sera da un barcaiuolo, che or soli tre mesi egli aveva condotto due signore a San Terenzo; una, diceva egli, molto bella e giovine e sofferente; l’altra una vecchia grassa che pareva una molto buona signora. Eravate voi certamente, voi colla vostra zia. Dissi subito a quel barcaiuolo di condurmi a San Terenzo; mi rispose che il vento era gagliardo e che conveniva ch’egli si prendesse un compagno; non volli; egli solo vi aveva condotta, egli solo doveva condurre anche William.

Mi misi al timone, la vela era gonfia fino a voler strapparsi, si volava sulle onde; ma io pativa troppo spesso di distrazione e più d’una volta arrischiai di gettare il guscio sugli scogli o di rovesciarlo sulle onde. Gaetano non mi permise più di reggere il timone. Fu meglio anche per me. Mi buttai sulla prora, e là chiuso fra due vele, a un palmo dalle onde, col vento fresco che mi penetrava fino nelle ossa, potei divorarmi cogli occhi tutto questo paradiso di colli ridenti,