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william a emma.

Sì Emma vivrò perchè mi amate: vivrò perchè dovete amarmi eternamente; non vi dimenticherò mai, ve lo giuro; amo voi sola, mio tesoro, mio Dio, mio tutto.

william a emma.

San Terenzo, 20 aprile 18...

Mia sorella, maleditemi, ma ascoltatemi. Io non so resistere a dirvi subito che son qui presso a voi: è una gioia troppo grande questa, perchè la possa nascondere, perchè la possa tacere. Qui dove mi trovo vedo la casa dove abitate, vedo le finestre chiuse dietro a cui state questo momento sognando o sospirando. Era me e voi non vi sono che due palmi di giardino: e le canne del mio orto, mosse dalla brezza marina, accarezzano amorose le pareti della vostra casa.

Io non ho chiuso occhio tutta la notte. Da ieri sera non sentite voi che l’aria di San Terenzo è diversa di prima? Io mi sento così pieno di felicità, così inebbriato d’una beata inquietudine che mi pare da ieri sera che tutti debbano accorgersi ch’io sono l’uomo più felice del mondo; e (non ridete) mi son già guardato più di dieci volte nello specchio per vedere se quest’uomo che godeva tanto, che sentiva tutto un mondo nuovo esultare nelle sue viscere, era proprio io.

Dopo aver osato rompere la mia promessa di non cercarvi non v’è più peccato che mi sembra grave; e oso ancora violare un altro giuramento, quello di non iscrivervi più; ma scrivendovi avrei tante e tante cose a dirvi che non so per quale incominciare e in me balza e si agita uno spirito che non lascia posa al pensiero; e levo gli occhi ogni minuto dal foglio per guardare la vostra finestra; e sento che tutta l’anima mia circonda la vostra casa di un’atmosfera di amore e l’accarezza come la cosa sua più cara, più santa.

Non posso più contenere i miei pensieri nelle dighe