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io lo piangeva morto, quando dalla Legazione brittanica di Buenos-Aires m’ebbi un pacco che apersi con molta agitazione. Io non aveva nè affari nè amici in Inghilterra, e il cuore mi faceva temere che quelle carte fossero del mio William.

Nel pacco trovai subito queste poche righe senza data:

«Mio amico,»

«Qui unite e suggellate troverete alcune lettere, ciò che ho di più caro al mondo. Serbatele per dieci anni ancora, se durante questo tempo, nessuno sarà venuto a domandarvele a nome mio, pubblicatele. Con questa mia volontà credo di obbedire ad una voce della mia Emma, quando ella mi diceva: ogni atto della tua vita sia un’azione utile; anche i nostri dolori devono essere utili a qualcuno.

«Amico io vi ringrazio ancora una volta di quanto avete fatto per Emma un’ora a Madera, di quanto avete fatto sempre per il

Vostro William


V.

RELIQUIE DI WILLIAM E DI EMMA

Fa ciò che devi; avvenga che può.
La grandezza dell’uomo è il dovere.

william a emma

Londra 12 gennaio, 18...

Voi vorrete perdonarmi se vi scrivo; vorrete perdonarmi ancora se vi scrivo come se questa non fosse la mia prima lettera a voi diretta ma la centesima e la millesima. La parola scritta è più solenne della parola parlata, questo è verissimo; e non ho mai sentito come in questo momento la verità di questo fatto, ma io credo di avere il diritto di dirigervi il mio pensiero anche per questa via.