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Fa tutto quel bene non ho potuto fare io stessa, che non abbiam potuto fare insieme. E anch’io non avrò vissuto inutilmente, perchè la mia memoria ti accompagnerà nelle tue lotte, nelle tue fatiche nei tuoi affanni. Io muoio coll’orgoglio di averti ispirato sentimenti elevati, di averti ispirato opere utili e grandi.

Quando nel silenzio del tuo studio il tuo ingegno detterà pagine sublimi che insegnino agli uomini ad essere onesti, ricordati che l’ombra della tua Emma ti sta vicino; che essa incrocia le sue mani sottili e pallide nel suo grembo; sappi ch’essa ti contempla, e sorride al lampo del tuo ingegno.

E quando nella lotta delle passioni politiche tu combatterai per la libertà; quando nel turbine degli affari lampeggieranno i tuoi occhi battaglieri e sublimi, ricordati che nella folla si nasconde l’ombra della tua Emma; ricordati che essa applaude ai tuoi trionfi, che piange di gioia di essere stata amata da un uomo nobile, grande, generoso.

E quando ti recherai nella casa del povero, e quando asciugherai una lagrima, quando studierai i tristi problemi del pauperismo e del dolore, ricordati che io ti vedo, che io ti ascolto; che io piango e m’allegro con te.

E quando contemplerai le bellezze della natura, che abbiamo adorate insieme tante volte come due fidi sacerdoti del bello, e nell’azzurro d’un cielo sereno, e nel raggio mesto della luna, e nel mistico silenzio dei folti boschi, e fra le erbe dei prati profumati, e nell’onda querula dei laghi, e nel muggito del mare, ricordati ch’io son con te; io nascosta, ma tremebonda di amore; muta ma sospirosa, ma beata di accompagnarti in ogni luogo, di vivere ancora nelle tue speranze, nella tua memoria.

Dedica a me ogni tua opera buona, ogni santo proposito, ogni slancio generoso, e la tua Emma sarà superba di tutto il tuo ingegno, di tutto ciò che farai di grande. Ella ti aspetta, sì, t’aspetta sicura di stringerti al cuore con un amplesso eterno, senza cure, senza affanni, senza rimorsi; sitibonda di una sete che avrà