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E non solo mi era morta la mia Jessy, ma mi sono morti tutti i miei figliuoli. Tutti rassomigliavano alla mamma; nessuno seppe prendersi le mie spalle, i miei polmoni di ferro. Se li aveste veduti! Com’eran belli! Eran tutti come Dolores, alcuni più belli ancora: biondi, rosei, intelligenti, amorosi.

Son vent’anni che ho preso moglie e per vent’anni la mia casa è stata un ospedale e un cimitero. Io ho fatto da infermiere a Jessy, a Michele, a Sebastiano, ad Antonio, a Lisa, a Robinia; io li ho seppelliti tutti, mia signora.

E capite voi che cosa voglia dire avere un figliuolo moribondo nel letto, e un altro che sputa sangue e sta coricato sotto gli alberi del giardino, perchè non ha fiato di muoversi? Capite voi che cosa vuol dire andare a tavola e leggere coll’occhio ansioso nel volto dei vostri figliuoli i primi segni della fatai malattia? E capite voi che cosa voglia dire svegliarsi di notte e d’improvviso sentir tossire il più robusto dei vostri figli, quello che pareva voler sfuggire alla sorte comune? Capite voi che cosa voglia dire andare errando il mattino di letto in letto e vedere le macchie rosee che la saliva insanguinata d’una vostra bambina ha lasciato sul guanciale nel respiro affannoso della notte? E capite voi cosa voglia dire vivere fra l’agonia dei vivi e l’agonia dei moribondi; e dover sorridere per tranquillare i figli sgomenti e dover mentire oggi, mentire domani, mentir sempre, inventando ai malati sempre nuove e più crudeli menzogne, inventando menzogne ai sani che già temono di esser malati? — Capite voi tutto questo, avete voi letto nei vecchi libri che vi sia tortura più crudele di questa?

Una volta, me lo ricordo ancora, era un dì di dicembre e pioveva e pioveva, e un freddo umido penetrava fin nelle ossa. Si ritornava coi miei figlioli dal cimitero dove avevamo accompagnato la mia bellissima Lisa, fanciulla di 15 anni. Eravamo allora quattro ancora; io, Robinia, Dolores e Michele. Avevamo tutti i vestiti inzuppati d’acqua fredda e nessuno parlava. Mentre si saliva sull’erta che avete salito voi, pochi momenti or sono, Michele si mette a tossire; una