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lo stesso che insieme a Zarco colonizzò Madera, con una scure crudele stramazzò quel cedro, e vi trovò tanto legno da farne una chiesa; e fu edificata appunto sulla tomba dei due amanti inglesi. Il tempio del Signore si innalzò sopra un tempio d’amore, e una santa poesia si appoggiò sopra un’altra poesia tutta tenerezza.

Di Machim e di Anna, dopo cinque secoli, rimangono due reliquie. Dimane il nome di Machico dato ad un povero villaggio; rimane un frammento della croce che Machim aveva scolpito per la tomba di Anna, e che il sagrestano mostra al viaggiatore pellegrino.

Caro William, ho baciato quel pezzo di cedro e ho domandato a me stessa, se anche noi, quando sarem morti, non saremo messi l’uno accanto all’altro.

Il moto dell’amacca mi avea stancato e il mare era tranquillo come lo specchio d’un lago. A Machico si prese un guscio, si giunse a Canical: poche capanne e una chiesa più brutta e più triste delle capanne; si visitò la cappella di Nossa Senhora da piedade, e si ritornò per mare a Funchal.

Il mio letargo s’era cambiato in una soave e tranquilla malinconia; il mio respiro era più libero ed io era contenta di aver scoperto una gemma di poesia, perchè la poteva mandare al mio William.

emma a william.

Madera 19 ottobre 18...

Ho vissuto per quindici giorni nella poesia raccolta a Machico: avrei voluto essere un poeta per potere deporre anch’io sulla tomba di Machim e di Anna la mia corona di fiori; avrei voluto avere il genio per rendere immortali quei due fortunati esuli che riposano da cinque secoli fra le radici di quel cedro che fu il nido d’un amore senza nubi e senza procelle. Sopra tutto poi avrei voluto esser Anna e avrei voluto che tu fossi Machim.

Perchè tanta poesia doveva sfumare a un tratto di-