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lita grazia, col tuo pennello d’artista, e nelle tue lettere e nelle nostre conversazioni interminabili degli ultimi giorni, mi hai voluto fare un quadro molto lusinghiero del tuo dottor Thom; me ne hai fatto un tipo del medico filosofo, dell’uomo di cuore saldato insieme all’uomo di scienza; me l’hai fatto un tipo di sublime bontà; ma non sei però riuscita a farmelo amare. Per me il dottor Thom è pur sempre il giudice che ti ha esiliata dall’Inghlterra e ha scacciato il tuo William dalla terra promessa, dove egli possiede tutti i suoi tesori. Io non l’amo punto punto il tuo Franklin divenuto medico, il tuo dottor Thom.

In mezzo al mio dolore ho un’immensa consolazione. Io so di sicuro che a Madera qualcosa ti mancherà; ti mancherà tutto quello che manca a me. Nè l’aria imbalsamata, nè i fiori, nè le valli potranno riempire quel vuoto. Guai a me se a Madera ti sapessi completamente felice.

Vedi Emma, io ti amo troppo, e tanta superbia ho del mio amore, che non ho mai concepito l’idea che io potessi divenir geloso di un altr’uomo. E chi sarebbe tanto temerario d’amarti come io; qual luce oserebbe brillare dinanzi al sole del nostro amore? Chi mai avrebbe il diritto in questo mondo di alzare il capo e di dire: io amo Emma più di William? Io dunque non sono geloso di alcun uomo su questa terra; e se Dio scendesse sotto la forma d’un uomo, io non sarei geloso di Dio. Il tuo William invece è geloso della natura e d’ogni cosa bella che ti sta intorno. Io temo sempre che nel contemplare il mare azzurro e il cielo stellato, che nel folleggiare fra i prati fioriti e profumati, tu abbi a rivolgere un pensiero d’amore a quelle belle cose, e senza che io abbia la mia parte in quel pensiero. Tu ami tanto le belle cose!

T’ho udito più volte parlare lungamente, con vera passione, d’una farfalla o d’uno scoglio coperto di muschio; t’ho udito discorrere con entusiasmo d’una quercia su cui si arrampicava un’edera e che avevamo veduta insieme nei giardini di Kew. Ecco, tu dicevi, una creatura che possiamo amare senza rimorsi e senza dolori la possiamo amare con passione, anche senza