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un sogno 43

vedute da essi nella città dell’Eguaglianza e non erano meno curiose e ridicole.

Incontratisi in un giovinetto che passeggiava per la via, gli chiesero l’indirizzo di un albergo e mentre egli li accompagnava entrarono in conversazione con lui, chiedendogli di chi fosse figlio:

— Non lo so, come non lo sa alcuno degli abitanti di questo paese. Non conosco che mia madre, ma siccome essa ebbe molti amanti, parecchi pretendono di avermi data la vita. Qui il nostro cognome è quello della mamma, perchè l’amore è libero e non esiste il matrimonio. I figli son tutti dello Stato, che è il gran padre di tutti. —

Maria chiese ancora a quel giovinetto socialista, perchè la loro città si chiamasse Turazia.

— È in onore d’un certo Turati, che visse in Italia verso la fine del secolo XIX e che fu uno dei più onesti e ragionevoli socialisti di quel tempo e che colla penna e colla parola preparò l’avvento della gran