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282 l’anno 3000

Brunellesco, del Correggio e di tutta quanta una pleiade di ingegni divini, fecero del brutto e dello strano un nuovo Dio, o per dir meglio un nuovo mostro dell’estetica, fondando la scuola degli impressionisti, del pointillè, dei decadenti, e tante altre mostruosità, che ora ci fanno ridere.

E figurati che in quel periodo morboso dell’arte, anche i letterati si ammalarono dello stesso male e scrissero in un gergo così barocco, così goffo e mostruoso, da far perdere ogni senso di estetica al popolo più estetico, che dopo il greco, ha abitato il nostro pianeta. Fu una vera epidemia di prerafaellismo, di superumano, che travolse anche ingegni altissimi e potenti, come fu quello d’un abruzzese, certo Gabriele d’Annunzio, che se fosse vissuto in altri tempi, avrebbe potuto e saputo essere uno dei più grandi maestri dell’arte.

E invece non fu che un grande nevrastenico della letteratura italiana.