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18 | l’anno 3000 |
— Dio mio, dimmi, Paolo, perchè quella boa si lamenta? Par che soffra e pianga.
— Pazzarella, — rispose egli, sorridendo forzato. — Il lamento è lo stridere dell’anello arrugginito della boa e il tonfo è il battere dell’onda sulla cassa vuota. —
Paolo però, dando la spiegazione fisica di quel suono alterno, era preoccupato da altri pensieri, che spaziavano in un mondo più alto e più lontano.
E i due tacquero ancora e lungamente.
— Andiamo via, torniamo a terra, questa boa mi fa terrore, mi fa piangere.
— Hai ragione, andiamo via. Questo lamento rattrista anche me. Mi par di veder qui l’immagine dolorosa di tutta la storia umana. In lamento, che sorge dalle viscere dei bambini appena nati, dei giovani straziati dall’amore, dei vecchi che hanno paura della morte; di tutti i malcontenti, di tutti gli affamati di pane o di gloria, di ricchezza o di amore. Un lamento, che si innalza da tutto il pianeta, che piange