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68 | Il pensiero nella vecchiaia |
Ciò salta all’occhio specialmente in quel lavoro altissimo, che è la parola.
Quanti intoppi, quanto balbettamento nell’uomo bambino, prima che la corrente della parola corra pei nervi alla laringe, alla lingua, alle labbra! Quanti tentativi inutili, quante storpiature, quanti involontari idiotismi, prima che l’uomo raggiunga quella bellissima equazione, che apre poi le porte all’eloquenza:
Pensiero = Parola.
Se la vita non fosse tanto breve ai mille viaggi pensati, vorrei nei discorsi politici degli oratori più celebri seguire l’evoluzione della parola attraverso le età; studiando come essa si muti passando dalla prima giovinezza alla vecchiaia. Sarebbe questo un lavoro utile e fecondo, perchè ci permetterebbe di segnare a grandi linee il diverso stile dell’eloquenza, che pur rimanendo sempre alla stessa altezza, ha però tante fisionomie, quante ne hanno la pittura e l’architettura.
Se non ho potuto fare questa ricerca