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Il pensiero nella vecchiaia | 67 |
Questa è grande virtù e che supplisce in gran parte alla forza diminuita, all’intensità più debole della corrente prima, che si sprigiona da quel laboratorio massimo della natura viva, che è un cervello che pensa.
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A supplire alla forza iniziale diminuita contribuisce assai anche la facilità acquistata nella tecnica del pensiero.
Di certo che la macchina pensante di un giovane è migliore di quella del vecchio; ma appunto perchè esce da poco dall’officina ha molta rigidità nelle sue articolazioni, per cui si muove a scatti e chi la maneggia è ancora inesperto.
Nel vecchio invece gli attriti son vinti dall’uso, le giunture son molli e pieghevoli e il macchinista ha imparato a conoscere tutti i difetti e tutte le virtù della sua macchina; per cui tutte le forme diverse di movimenti son divenute in lui quasi automatiche e si fanno senza fatica e senza esitanza.