Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/73


L'amicizia nel vecchio 49

L’esser della stessa età vuol dire avere una parentela comune con le cose, con la natura, con gli uomini. Vuol dire aver ammirato gli stessi eroi e disprezzato gli stessi farabutti; vuol dire aver esultato alle stesse feste e pianto alle stesse sciagure nazionali. Vuol dire in una parola esser piante della stessa terra, uccelli della stessa covata. Vi è una lingua, somma di mille consensi, che non possono parlare insieme e intendere che gli uomini d’uno stesso tempo. Contemporaneo è spesso più che compaesano, è una specie di parentela psichica, che si sovrappone e si confonde con molte altre consanguineità.

E quando i coetanei sono un uomo e una donna, questa parentela d’ambiente cresce ancora e si affina; perchè l’una e l’altro hanno vissuto insieme, ma della vita hanno sentito e veduto una parte diversa: sommate insieme le due parti, ne viene il tutto di un’epoca, di un ambiente artistico, di un periodo storico, di un’evocazione religiosa.

Ecco perchè più d’una volta, un vecchio e una vecchia, seduti accanto l’uno