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L'amicizia nel vecchio 39


che le fanno ghirlanda; nella vecchiaia è un frutto saporoso, nutriente, pieno di succhi profumati, che imbalsamano la bocca, che scendon giù giù nel fondo del cuore e del paracuore; come certi vini amari e vetusti, che hanno due e fin tre sapori, con cui deliziano la lingua e il palato.

Gli amici dei nostri amici sono per lo più, anzi quasi sempre, amici nostri, per quell’assioma matematico, che due quantità eguali ad una terza sono eguali tra loro. Ne vien quindi, che il vecchio buono e sapiente ha intorno a sè come una corona di uomini, che si amano tutti tra di loro e che son stretti scambievolmente da una specie di parentela, dove, se non entra il sangue così spesso traditore, entra però l’elezione, che è consanguineità altissima delle intelligenze.

E quando uno di quei vecchi è rapito dalla morte, pare che l’anima sua trasmigri nei compagni del suo circolo, e in ognuno di essi ne entri una parte; quasi un’inconscia eredità di affetti, di memorie, di consapevoli e intime simpatie.