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L'amicizia nel vecchio 35


anche noi nel cammino della vita andiamo sempre stringendo l’ambito delle nostre braccia e delle nostre simpatie, e giunti sulla soglia della vecchiaia siamo anche noi polipi mutilati, pieni di cicatrici e poveri di tentacoli.

Ad ogni tentacolo divorato o spezzato corrisponde un amico perduto.

Oh quanto ci era caro quel fratello dolcissimo dell’anima nostra, con cui avevamo intrecciati i primi giuochi nel cortile comune della casa paterna; a cui avevamo affidati gli arcani e misteriosi segreti della pubertà; con cui avevam diviso le torture della scuola, i primi sogni dell’ambizione, le spensieratezze delle lunghe vacanze; a cui avevamo confessato le prime colpe, che ci avevano fatto arrossire!

Eppure quell’amico, che per venti anni era vissuto con noi e per noi, con cui avevamo comuni il sangue e il pensiero, ci abbandonò e per poco divenne nemico; perché il caso volle che amassimo la stessa donna!

E quell’altro, di cui eravamo innamo-