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262 dialogo intorno alla vecchiezza


Noi fummo Consoli assieme, egli però per la seconda volta; e nove anni dopo se ne morì, prima appunto dell’anno in cui io stesso venni eletto a Censore. Fosse egli vissuto cento anni, non avrebbe certamente avuto di che pentirsi per sì lunga vecchiezza! Aveva abbandonato il salto, la corsa, il maneggio del giavellotto e della spada, ma era maestro di esperienza e di senno. - E per tali doti che appartengono di consueto agli uomini attempati, fu dai maggiori nostri il Senato appellato Consiglio della Repubblica. Del pari presso gli Spartani fra i vecchi vengono eletti i supremi magistrati, e perciò appunto col nome di seniori chiamati. Basta il leggere e scorrere le straniere storie, per rinvenirvi ad ogni tratto esempli di grandi repubbliche poste a soqquadro da giovani, da vecchi puntellate e reintegrate nella pristina grandezza.

     Giace la patria vostra, un dì possente:
     Ditemi or voi, perchè cadde sì tosto?

È questa la dimanda che Nevio poeta introduce in una delle sue commedie. E fra le altre osservazioni, sovrasta questa risposta:

     Oratori inesperti, stolti, imberbi
     Tenner lo Stato e vi dettâr le leggi.

La gioventù pecca per eccessiva temerità; la prudenza appartiene ai vecchi.


VII. — (Nè memoria nè ingegno fanno difetto ai vecchi.) — Si rampognano i vecchi per fugace memoria. Sia pure, quando fu tarda per natura, o irrugginì per mancanza di esercizio.

Temistocle chiamava a nome tutti i cittadini: