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4 La vecchiaia nel cuore


si può mangiarla; ma la sua carne è dura e amara.

Dovrei intinger la mia penna nel sangue per descrivervi tutti i trattamenti crudeli inflitti dall’uomo fuegino, dall’australiano all’uomo che ha il torto di aver troppo vissuto; ed io non voglio funestare il lettore (ch’io vorrei mi accompagnasse in un viaggio giocondo), rattristandolo e facendolo rabbrividire fin dalla prima pagina del mio libro. Se è un pessimista arrabbiato che si compiace nella lettura di Lourdes o della Terre, prenda un trattato di etnologia e vedrà in quali e quanti modi si insulti, si maltratti, si seppellisca vivo o si mangi morto, colui che fu padre amoroso, fors’anche guerriero intrepido o cacciatore fortunato.

Il mio libro è scritto con la penna di un ottimista, che cerca il meglio della natura umana, e ne studia il male soltanto per guarirlo o per migliorarlo. In questo elogio della vecchiaia io non sono un giudice, ma un avvocato.

Le razze inferiori devono scomparire affatto dalla faccia della terra e non v’ha