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206 Storia di due vecchi felici


porge la vita. È tutta la storia in ciò che ha di più bello e di più caro.

E i bambini di San Terenzo conoscono il loro vecchio, che li accarezza, che dà loro un frutto o una tiratina d’orecchi e con cui scherzano e giuocano volentieri.

Le ore dei pasti suonano sempre un po’ tardi per il nostro Ipsilonne, perchè ha sempre appetito ed è sempre sicuro di trovare ottimo il vino e squisita la vivanda.

E giunto alla sera, senza essersi mai annoiato, giuoca la sua partita a tresette, ridendo, schiamazzando e riscaldandosi come un giovanotto alle vicende della fortuna o agli errori del compagno.

Egli ha anche un piccolo mondo soprannaturale, che consiste nella messa, cui ascolta ogni domenica, e nella comunione che fa ogni Pasqua. Non ha mai discusso la propria religione, nè l’ha mai lasciata mettere in canzonatura. È questa per lui una bandita, in cui nessuno deve mai penetrare. Dio per lui è l’indiscutibile, l’assoluto, è il dogma che non si può mettere in dubbio, perchè è quello che è e per-