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grande oceano della vita cosmica, per rinnovellarle e restituirle rifatte e ringiovanite alla sponda dove sempre sboccia un fiore e germoglia una creatura, abbiam detto:

Ben venga anche la mia morte, quella che mi fa fratello d’ogni cosa viva e che fa palpitare anche in me le pulsazioni della vita planetaria; ben venga l’ora della restituzione a chi tanto mi ha dato. Di me non sparirà che la forma; non la materia che è eterna, non la forza che la segue eternamente compagna. Del mio pensiero, della mia materia vivranno i miei posteri, così come io ho vissuto della materia e del pensiero dei miei avi.

La morte non è distruzione, ma rinnovamento, la morte non è putredine, ma purificazione. La morte è il sonno che vien dopo il lavoro; la morte è la pausa del cuore nel tic-tac eterno del pendolo dei mondi.

La morte non mi fa paura; l’accetto come ho accettato la vita. Essa mi troverà pronto a riceverla, senza un sospiro di dolore, senza un tremito di paura.