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190 La paura della morte


della vita; così io la raccomando alla più parte dei vecchi d’intelligenza media, di coraggio medio, di media tacca in ogni cosa.

Quando vi si affaccia il pensiero della morte, scacciatelo subito, come fate di una mosca che vi secca, o di una zanzara che vi ronza all’intorno.

Pensate ad altro. Ricordate l’ora più lieta della vita, o la donna che più vi ha amato; ripensate un giorno di gloria o un viaggio fortunato.

E se l’ombra nera della morte v’interrompe il lieto ricordo, ricacciatelo nel vuoto, come fareste della mosca e della zanzara.

È una operazione di arte epicurea, di sana scienza della vita, che esige sulle prime un po’ di pazienza e di fatica; ma che ogni giorno riesce più facile, finchè diventa automatica e incosciente, come il suonare il pianoforte, come il parlare o il camminare.

Non è una lezione di egoismo, che voglio darvi, ma un consiglio di savio epicureismo.