Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/208

184 La paura della morte

È la morte è il solo contravveleno della vita?

No, bipede implume, tu non sei soltanto l’animale brontolone per eccellenza; sei anche l’animale ipocrita per eccellenza. Bradipo e gatto in una volta sola, piagnucolone e sornione. Sai pianger senza lagrime, e i mendicanti, che mostrano sulle strade pubbliche le loro false piaghe e le loro false sordità non sono che una povera e miserabile copia del l’esposizione mondiale delle disperazioni sociali, delle paralisi morali, dei lamenti monotoni e eterni dell’uomo, che bestemmia la vita, ma ha in orrore la morte. Tutti quanti falsi Giobbe e falsi Geremia, falsi pessimisti di una sterile e falsa filosofia!

Nei vecchi la paura della morte è più grave, è più insistente: talvolta è un’idea fissa, che getta delle ombre nere sopra ogni ora della vita, che accompagna ogni pensiero. Per moltissimi è il maggior tormento dell’ultima età.