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Non so se mai vi sia sulla terra un uomo solo (intendo intelligente e colto), che prima di morire non abbia dato una sua definizione di quel bipede implume, polimorfo e poliedrico, che ben più ricco di facce dell’antico Giano, mostrerà sempre fino alla fine dei secoli qualcosa di nuovo e di inaspettato a chi lo contempli o lo studi.

L’anatomico, il naturalista non lo possono definire che in una sola maniera; e contate le ossa e i denti e le viscere gli hanno già assegnato da un pezzo il suo posto gerarchico nel gran Museo degli esseri vivi planetari. Tutt’al più, secondo la scuola filosofica a cui appartiene il naturalista, metterà l’uomo un poco più vicino alla scimmia o un poco più accanto agli Dei; ma siccome gli Dei non sono che le scimmie degli uomini, la