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170 | Le memorie nel vecchio |
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E con i compagni del lungo viaggio ci hanno tenuto dietro anche le cose e queste hanno saputo vivere più degli uomini. Abbiamo ancora i papiri di Ercolano, mentre son già disperse le ceneri dei nostri nonni. Un foglio di carta ha vita più tenace delle carni di Ercole o del cervello di Goethe.
E quanti e quanti di quei fogli rinchiude la domestica biblioteca del vecchio! La prima lettera d’amore aperta con le mani tremanti, or son cinquant’anni; l’ultima lettera di nostra madre che porta ancora impresse le nostre lagrime.
Il primo diploma, che quarant’anni or sono, ci proclamava dottori, e l’ultimo articolo di giornale, che lodava con sentite parole un nostro libro.
Tutto un archivio, tutto un tesoro di affetti, di compiacenze deposto su quel fragile tessuto, che una vampata di fiamma può distruggere in un minuto, e che pure sanno serbarsi per secoli sempre vivi,