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162 | Le memorie nel vecchio |
valieri di recentissima nomina. Sono ragazzi nati da poco, che saltano, gridano e fanno il chiasso.
Le cose antiche sono nobili di vecchia data, rispettabili, solide. Vi si può appoggiare senza paura: si contemplano con venerazione, almeno con rispetto. Le cose nuove ci rallegrano, ma le antiche ci fanno pensare. Le cose nuove si adoperano, le cose antiche si conservano sotto chiave; e ogni giorno che passa accresce la loro rispettabilità e il loro valore.
Benchè in selce, questa freccia ha una pattina. Benchè di selce, anch’essa ha raccolto il fiato del tempo, che per più di cinquanta o sessanta secoli l’ha accarezzata e baciata. Quanta storia in quel frammento di pietra! L’uomo che l’ha fabbricata è da cinque o seimila anni scomparso e le sue ceneri son già passate attraverso chi sa quante mille e mille creature del mondo verde e del mondo roseo. Forse più d’una molecola di lui è in noi, ma di lui non è rimasto nulla; neppure il nome, neppure il nome della razza a cui egli apparteneva.