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144 | Le piccole gioie della vecchiezza |
il generale Durando colla sua eterna pipetta di gesso in mano e l’ha seguito nelle amorose cure che le prestava, può intendere le infinite compiacenze del vecchio fumatore, i suoi tanti e lunghi colloqui con la sua cara compagna di schiuma o di gesso.
Anche pel sigaro il vecchio può aver moine e carezze, ma la poesia è molto minore, perchè si rivolge a una creatura che vive un quarto d’ora.
Il sigaro è un amore di passaggio, la pipa è un’amante, anzi una moglie; ma una moglie rimasta sempre amante.
La mano alquanto tremula, che sfila un Virginia e vi passa e ripassa la fida paglia, che gli ha tenuto lunga compagnia, è una mano che gode.
La mano che taglia la punta di un biondo e nervoso Avana, è una mano felice, perchè promette al vecchio epicureo sogni e profumi.
Ma Virginia e Avana sfumano fumando e di loro ahimè non rimane che un po’ di cenere; mentre la pipa, dopo averci offerto l’olocausto del suo altare, rimane nel no-