Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/159


L'indulgenza 135


dere e rispettare, il vecchio, che non ha più nè ciechi fanatismi, nè ardenti passioni, sa che tanto a sinistra come a destra e anche nel centro c’è del buono e c’è del vero, e pur conservando le proprie opinioni, rispetta le altrui.

Il giovane è apostolo, ed è bene che lo sia. Il vecchio è convertito da un pezzo ad una religione politica, etica e religiosa, che è sua e che non diserta più, pur senza avere la superbia di credersi infallibile e di giudicar sbagliate tutte le opinioni contrarie alla propria. C’è posto, egli dice, per tutti; per i codini e per i socialisti, per i cattolici e per gli atei. Tanto tanto dobbiam vivere gli uni accanto agli altri. Vediamo di viaggiare di buon accordo, tollerandoci a vicenda. Rispettiamo le nostre donne e i nostri averi, e basta.

All’apostolato poi il vecchio ha rinunziato da un pezzo. Crede poco alla sua efficacia e ha poco tempo da buttar via. Sulle conversioni politiche, morali, religiose è molto scettico e diffidente, e ne ha la stessa opinione che per l’onnipotenza dell’educazione.