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132 | Le grandi virtù e le grandi gioie |
e l’asino è sempre un asino. Tutt’al più la zucca è divenuta un po’ meno insipida e l’asino ha accorciato un tantino le proprie orecchie.
E allora si ripongono le ferule e gli scudisci, si ha vergogna di aver dato degli schiaffi e si viene a’ più miti consigli, accontentandosi di ammorbidire con un po’ d’olio le ruote rugginose, di strappar qualche spina, di arrotondare qualche punta. Miglioriamo la zucca e diamo un po’ d’intelligenza all’asino, senza più pretendere alle metamorfosi di Ovidio. Un po’ per volta troviamo che anche la zucca, anche l’asino hanno una missione in questo basso mondo; hanno anch’essi la loro utilità.
E diveniamo indulgenti.
Santa e cara e gioconda virtù, che spande una luce rosea su tutto ciò che tocca: santa e cara e gioconda virtù, che ci fa simpatici a tutti dacchè tutti hanno qualcosa da farsi perdonare, qualche piaga da nascondere, qualche difetto, di cui devono arrossire.
Noi abbiamo in orrore specialmente