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L'indulgenza 131

Voi avete preso moglie e avete avuto parecchi figliuoli. Or bene col primo siete severissimo, col secondo severo, col terzo giusto, con gli altri indulgente. I vostri genitori poi, nonni dei vostri figliuoli, son con tutti indulgentissimi.

Di questa indulgenza si dà merito alla debolezza senile, e invece di quella virtù ha merito l’esperienza degli uomini e delle cose.

Quando si è giovani, si ha una fede cieca nell’onnipotenza dell’educazione e si vuole che i nostri figliuoli sieno altrettanti genii, altrettanti eroi; modelli di perfezione in tutto. E le armi pedagogiche si maneggiano con crudele coraggio: l’emulazione, il castigo, le busse del corpo e le umiliazioni dell’amor proprio. Nostra divisa è: chi molto ama molto castiga. E si sogna il beato sogno, che d’una zucca si possa fare un popone e di un asino un cavallo.

Ma poi, poco per volta, siam costretti a confessare, che ad onta di tutto il nostro crudele e artificioso armamentario della pedagogia la zucca è rimasta zucca