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vi | Dedica |
timballi e tamburi della mediocrità sfacciata e fortunata, dagli urli dei mille delirii umani; io corro da voi e mi riposo nella vostra casa di Via della Scala, come in un rifugio di pace e di serenità.
E là nella consapevole concordia delle idee e nella famigliarità di una conversazione amica contemplo la vostra bella e cara faccia d’uomo felice e fiero. La vostra fronte larga e alta come il vostro pensiero mi pare quella di un Giove cristiano e umano e il vostro sorriso benevolo, cortese, condito da un pizzico di benigna ironia mi dicono tutta la storia gloriosa di una vita consacrata sempre al trionfo del giusto e del buono. Mi sembrate l’antico gladiatore, che dopo le lunghe lotte si riposa nella gloria del suo trionfo assicurato.
Avvocato fra i più valenti del Brasile, poi deputato, avete sempre combattuto per ciò che era il progresso nella giustizia; senza domandarvi mai, se il farlo vi avrebbe giovato o nociuto. Messo in carcere per aver preso parte alla rivoluzione di Pernambuco, foste condannato a dura e