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104 L'avarizia nel vecchio


alla società umana il tributo del denaro, che dovrebbe entrare nel grand’alveo della circolazione, fecondando il campo di tutti; e quindi anche il nostro. Colla solita ipocrisia, però, che fa da vernice a tutti i nostri giudizii, ai nostri usi, alle nostre istituzioni; vituperando l’avarizia abbiamo cura di dire, che questo vizio è una mostruosità, perchè priva l’uomo di tutti i comodi e di tutte le gioie che gli vengono dal denaro. L’Io nostro, il piccolo, è molto nascosto o si confonde con l’Io sociale, l’Io grande, di cui siamo tutti, consapevoli o inconsci, difensori e avvocati.

Non crediate però ch’io voglia difendere l’avarizia e da peccato mortale redimerlo e sollevarlo a virtù.

No, e poi no: voglio soltanto fare con voi un po’ di analisi fisiologica di questa forma psichica, di cui distinguo subito due forme molto distinte e diverse.

Vi è l’avarizia patologica e la fisiologica. La prima è un vizio, è una malattia psichica e merita tutte le contumelie dei sa-