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82 | I due pèchès mignons della vecchiaia |
prio nel punto giusto di maturità e l’ha comperata.
Ha scoperto da un ortolano un piccolo cestino di funghi dormienti. Son cresciuti sotto le nevi dell’Apennino e nel freddo silenzio dell’inverno hanno maturato i più dilicati aromi del monte e degli abeti.
Ah quanta ignoranza nel volgo dei cuochi e delle cuoche!
Il buon vecchio è andato un po’ tardi al mercato; eppure gli hanno lasciato intatto quel tesoretto. Li farà friggere e gli parrà di mangiare la più delicata e squisita cervella.
Dal fruttaiolo ha preso due pesche sole, scelte fra cinquanta. Una pera burrona, delle noci fresche, del ribes e una banana. Quei frutti faranno un bel quadretto, colorito e profumato e quei grappolini di rubino messi fra le pesche, la pera e la banana sembrerà che ridano, come labbruzze di bambini festanti.
Si può metter tanta poesia e tanta estetica nei preparativi di una colazione e di un pranzo, quanto nel comporre una sinfonia, una romanza o un inno.