Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/100

76 I due pèchés mignons della vecchiaia

Dunque i miei peccati mortali sono questi:

1.° Far soffrire.

2.° Esser superbi.

3.° Esser vili.

4.° Non amare la patria.

5.° Non credere nell’ideale.

6.° Non credere nel progresso.

7.° Mentire.

Quanto ai peccati veniali, non ve li posso dir tutti, perchè da soli farebbero un volume e ve li dirò un’altra volta.

Essi sono i nei, che messi in buon posto e su una bella faccia, la rendono bellissima. Sono i chiaroscuri del paesaggio, sono l’amaro del caffè e il moscatello dell’uva, sono il sale della sapienza e la grazia della bontà; sono sale ed aroma; sono il vino del desinare; sono insomma tutto ciò che v’ha di meglio nella vita.

So anch’io che senza di essi l’uomo sarebbe perfetto; ma allora non sarebbe più un uomo, ma un angelo, e fino ad ora nella vita breve vissuta dall’umanità, siamo ancora lontani lontani dal metter le ali.