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Col nome di Cala o Calata vengono indicati molti luoghi della Sicilia, ove i Saraceni aveano eretto le loro fortificazioni. « Quindi i nomi di Calabernardo e di Calafarina a certi punti della nostra spiaggia da Pachino a Siracusa ». Cantù, Storia degl’Italiani, Irruzione dei Saraceni, vol. III, Farina. « Cala presso Marzamemo verso Pachino. V’è una spelonca notissima ai ricercatori di antichi Tesori». Così il Dizionario topografico di Sicilia dell’Abate Vito Amico. « Dopo Marzamemo si trova Furine, ch’è un ridotto di Corsari ed una caverna, che di continuo è scavata da coloro che vanamente attendono alle ricchezze». Fazzello, tomo I, lib. IV.

Il de Burigny, Storia di Sicilia, tradotta da M. Scasso, parlando di Manioki dice:

« Dalla conquista di quest’isola sbucarono alquanti romanzi ai quali lunga stagione prestossi credito; ma oggidì vengono altamente disapprovati dai più abili critici. « Il Governatore Giorgio Mariace, così trovasi scritto (vedi la cronaca di Sicilia, Muratori, t. X, cap. 4 e 5), riconosciuto reo di follonia, perchè ritornasse volentieri in Costantinopoli, fu sparsa voce dall’imperatore di essere egli morto, e che la vedova imperatrice invitavalo al trono con dargli la mano di sposa. Sedotto dall’ambizione,