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Come per altro era difficile rivedere la fanciulla, quantunque Sidnar si lasciasse prender prigioniero, primachè quei del castello si fosser preparati, egli credè prudente consiglio allontanarsi. Infatti, senza alcun sinistro, raggiunse la sua nave; e col proponimento di ritornare un giorno con maggiori forze ad espugnare il castello ed impadronirsi della fanciulla, di cui erasi forte acceso, fè ritorno a Girgenti.
Intantochè Stefano ed il Pediatide, non potendo resistere al valore dei Saraceni, perdevano gente e terreno, avvenne la morte dell’imperator Michele, a cui era successo un altro Michele detto Calafato, figliuolo di Maria, sorella del morto, e di quel medesimo Stefano, che in Sicilia abbiamo lasciato.
Non piacendo a Michele d’esser menato pel naso dallo zio Giovanni, e da Zoe, l’imperatrice vedova, da cui era stato adottato, l’uno allontanò dalla corte, l’altra costrinse a chiudersi in un monastero.
Questi atti d’ingratitudine però, e le tante avaníe di cui afflisse l’impero, gli alienarono il popolo, che un dì gli si rivoltò, e salutò imperatore d’oriente Costantino Monomaco, nuovo marito di Zoe.