Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 22 — |
Il Kaid Arcadio, uno dei più valorosi Musulmani, che stava al comando di quella piazza, assai temuto dai Greci per la sua grande tattica, stancandoli colle frequenti sortite, stava una volta per metterli in piena rotta; quando Guglielmo il Normanno, a cui nel generale scompiglio era rimasto il naturale coraggio, veduto il Kaid, che pettoruto animava i suoi all’ultimo e decisivo assalto, risoluto di vincere o morire, si rivolge indietro; sprona il cavallo; piomba sull’ardito musulmano circondato da mille spade: lo attacca coraggiosamente; gli dà della lancia nel petto, e lo lascia sul tiro, uscendone illeso. Quell’ardire, quel colpo felice, gli acquistarono dappoi il soprannome di Braccio di ferro.
I Greci ed i Normanni allora, ripreso coraggio, si fermano; rivolgono le armi contro i nemici, perduti d’animo per la morte d’Arcadio; e disfattili, costringono i sopravvissuti ad arrendersi.
Presa la gran città, già pel precedente assalto dei Saraceni stessi, al tempo dell’invasione, in gran maniera devastata; Maniace rimette il culto cristiano, dà corso agli affari pubblici, e poi manda l’esercito a posarsi a campo presso il fiume Rametta, per aspettare