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92 ricordi delle alpi.


d’una scossa magnetica. Mi trovai quasi per incanto in me, e: — Che fai? chiesi a mia sorella, che mi stava a destra.

— Lo vedi, mi rispose amorevolmente; ho recitato un requiem a questi poveri morti. Possiamo andare.

— Andiamo; e mi riposi a meditare.

VI.

Idee cristiane.

Sì, a meditare; ma questa volta dai teschi al Cristo: eccovi come.

Il crocifisso di gesso, che pende sull’altare dell’ossario, è tale figura che, visto una volta, non si scorda più. Chi lo stese su quel legno, per imitarne il martirio, vi ha probabilmente lasciato gemere su tutto il sangue di qualche agnello innocente: di percosse, di lividi, di graffi e di lacerazioni su quel corpo ce n’è senza fine, tante almeno da uccidere molti giusti. — Io pensava al Cristo.

Venne; e non lo hanno conosciuto perch’e’ parlava un linguaggio nuovo, diffondeva la legge vera. Il mondo era avvinto dai sensi, la materia aveva gli altari, dominava la forza; fu la prima sua parola: Amore. Vi erano padroni e schiavi, proletarî e grandi,