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PARTE SECONDA
CAJOLO (Valtellina).
«Sovente alla montana ombra de’ faggi
Solitario m’assido, e tutte scorro
Le supposte campagne in vario aspetto
Prolungate al mio sguardo. Ivi serpeggia
Romoroso il torrente ed in oscura
Lontananza si perde. Addormentate
Posano là le brune acque del lago,
Mentre da’ suoi lavacri il vespertino
Astro s’innalza. Al vertice de’ monti
Splende un ultimo raggio, e già solleva
La reina dell’ombre il vaporoso
Cocchio, ed imbianca di soave luce
I confini del cielo. Un suon devoto
Dalle torri si muove; il pellegrino
L’ascolta, e il rombo delle sacre squille
Va per l’aere confuso al moribondo
Sospirar della sera.... Ah, più non scende
A quest’anima oppressa il mesto addio
Della luce, che muore alla natura!»
A. Maffei.