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68 | ricordi delle alpi. |
namente pingere su’ visi delle sue Madonne: — sogno d’oltretomba e sostanza viva e presente; idea e realtà; desio e vita. Non tutti gli angeli, pensavo, sono rimasti a glorificare Dio ne’ cieli: — oh, perchè, qui giunti, s’impauriscono presto, e presto tornano a dond’erano scesi?...
Il tempo passa per tutti, e tutto muta o trasforma; ma vi sono immagini che volteggiano sempre nella mente anche per volgere di anni, di lustri,... e di secoli, — sono sempre belle, sempre care, sempre vergini, come nuvolette della sera, o quale zeffiro mattutino; e, anzichè infiacchire lo spirito, lo invigoriscono e lo ricreano, aura di bene, brillamento di fede, scintilla immortale d’affetti, anelito e prece, sospiro ed estasi, gioie recondite, fragranze di un’età donde si scorgono i primi orizzonti del creato.
«Amate e soffrite, sperate e contemplate. Ma sventura a chi non abbia amato che corpi, che forme, che apparenze: lo priverà di tutto la morte. — Procurate d’amare anime, le ritroverete. L’amore, spoglio della spiritualità, si spegne nei vapori della materia; e la materia è fango!
«L’anima, alta e serena, inaccessibile alle passioni e alle emozioni volgari, dominando le nubi e le ombre di qaesto mondo, le follie,