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66 | ricordi delle alpi. |
mo ha per patria il mondo, per madre l’umanità; ma ama e deve amare prima il sito che lo vide nascere, dove bevette la prima luce, dove imparò prima a salutare Dio padre, dove tra le ossa de’ suoi, ha i primi e più religiosi vincoli della vita. Indi la regione, e poi la patria grande, il paese di tutti i fratelli che parlano la sua lingua, vivono dello stesso sangue, ispiransi alle stesse tradizioni, alimentansi delle medesime memorie, — la patria di tutta la nazione, oggi risorta anche per me, o rondinella.
M’alzai, scuotendo vivamente i mille globicini d’acqua, che m’avean madido tutta la persona: guardai la rondinella, ma, già perdendosi nell’aree lontano, remigava studiosa di raggiungere l’amico stuolo.
Voltomi all’insù, vidi sporgere dalla cresta del monte un branco di pecore, e mi ferì il suono della zampogna pastorale. Diedi ancora uno sguardo alla cascata e, studiato il passo, mi trovai in breve sulla via maestra.
XIII.
Cosa bella e mortal passa e non dura.
Io ricalcava la via verso Sondrio invaghir di tante e così varie impressioni della mat-