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le rondinelle. | 65 |
— Sono sola: non conobbi padre, e mia madrè morì pochi dì sono in questo pellegrinaggio. Posso essere felice? mia madre è morta!
— Ripetei sospirando: «Posso essere felice? mia madre è morta!»
— Mi amava tanto un rondinino, tanto! alla sponda del rivo o del lago, sul ramo dell’albero e sull’erta del monte, sempre insieme a far canti d’amore: ma una sera morì e l’ultime sue note furon cantate a me d’accanto, e per me! Posso essere felice? Il mio rondinino è morto!
Qui parvemi che il cuore per doglia fosse come colpito da un martello; non ripetei le parole della rondinella, ma queste: «Amica, se nel tuo pellegrinare sorvolerai al camposanto del mio paese natio, ti ruota in giù su quella croce nera, che posa sul più ampio cippo marmoreo rizzato a destra dell’umile chiesuola dei morti, e con l’ala vereconda lambiscila in triplicata ruota, mandando un gemito per me alla madre ed a lei.»
E la rondinella: Non ho patria; son nomade eterna in mare e in terra. Dov’è il nido che m’ha scaldato le prime pelurie? posso essere felice? chi mi sa dire dove sia la mia patria?
Dove spira mite ogni clima, ivi essere può la tua patria, o rondinella, soggiunsi qui tosto; ma in questo son di te più felice. L’uo-
RICORDI DELLE ALPI. | 5 |