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a chi legge 13


fidi e generosi compagni, ma bisogna essere guardinghi nella scelta. Pur troppo anche la repubblica delle lettere ha merce di contrabbando importata da gente senza onore e senza coscienza.

«Odo sempre lamentare e condannare i tempi; che vuoi? cotesta è pure esagerazione: i tempi sono quali li facciamo noi con le opere; credimi, volere o no, sono i principî che governano il mondo, i forti e onesti convincimenti. La moralità è lievito di cose sane e durevoli, ed è perenne fonte di forza.

«In sostanza il mondo bisogna pigliarlo come è; credi tu poterlo guarire con insani lamenti? Non c’è che un’arma per l’uomo onesto, quella della virtù: hai tu invidi, maligni, nemici? Fa il bene, non ti curar punto di loro, e si stancheranno. Temi la calunnia? bada, essa è come la nebbia che si scioglie a’ raggi del sole; una vita intemerata è la migliore guarentigia contro le arti dei codardi; il galantuomo porta il proprio trionfo sulla sua fronte, e non v’ha ricchezza, più splendida e bella della soddisfazione d’una giusta coscienza....»

Queste ed altrettali cose mi disse quella sera il venerando Cirillo; — e pochi giorni