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10 | ricordi delle alpi. |
e’ tosto facevasi buzzo e pensieroso, e, con voce brusca, che non ammetteva replica, così l’interrompeva: — Che! obbliate voi dunque, che questi sono atti di semplice dovere per noi?... — Poi, il suo discorso si voltava ad altro argomento.
Nè mai una piccola bugia a maculargli il labbro; nè men che degno sentimento gli si alzò dal cuore: — la sua era la coscienza del giusto.
L’amore ch’ho provato per lui non si dice a parole, e ben so quanto ne volesse a me il vecchio venerando. Oh, gli uomini come Cirillo, dove trovarli?
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Volgeva una sera di dicembre.
Una fiamma viva e crepitante s’alzava dal camino, e la tradizionale lucernina a beccucci stava là accesa sul piano della gran tavola della sala. Spesse raffiche di vento sbatacchiavano le finestre con sibili sinistri: e noi, in quella solitudine della casa, soli. Io me ne stava raccolto in attesa di sue parole, e gli leggeva sul volto una calma e una serenità, che non sapevan di questo mondo.
In questa, Cirillo, ripigliando il filo di sue precedenti osservazioni, seguitava:
«Bada, figlio mio (chè tale ti potrei chiamar non so quante volte); i consigli de’ vec-