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134 | ricordi delle alpi. |
Questa via è senza interruzione fiancheggiata da tronconi stesi longitudinalmente e fissi con adatti piuoli, confitti a convenevoli distanze nel terreno.
Il suolo, all’opposto, varia dalla sovenda in questo, che la superficie di lui è intieramente formata di tronconi d’alberi della lunghezza ordinaria di quasi otto braccia, collocati per lungo. Le sponde o fianchi di questa seconda via sono in tutto uguali a quelli della sovenda: nullameno il suolo viene costrutto in valli o luoghi posti a solatio, dove non vi essendo il beneficio del gelo, lo scivolamento del legname non sarebbe possibile in veruna maniera. Onde, per ivi agevolare la caduta de’ tronconi, appositi operai sogliono quasi sempre versare acqua su’ differenti punti della superficie.
Ecco perchè si costruisce sempre la sovenda in valli fredde, in luoghi di tramontana, cioè per mantenerne continuo la superficie gelata ed uguale, a cui devono pensare i borrellaj, giornalieri intesi a facilitare lo sdrucciolamento delle borre, o pezzi di legname, nelle sovende e ne’suoli.
In certi anni, quando la stagione invernale smette anzi tempo l'ordinaria sua rigidità, per non perdere il vantaggio del gelo, lavorasi di notte, e meglio se splenda la luna,