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la sovenda. 133


Si deve distinguere fra suolo e sovenda: questa indica una via o sentiero ghiacciato per isdrucciolamento; quello un sentiero o via a superficie di tronconi d’alberi longitudinali per lo identico scopo.

È regola generale, di scienza e di pratica, che il taglio delle piante conifere sia fatto in primavera, chè essendo esse in sugo, più facilmente si riesce a spogliarle della loro corteccia, evitando con la nudità del tronco ogni perniciosa azione del tarlo, e scemando di molto le difficoltà degli attriti per lo scivolamento.

I legnaiuoli sogliono ridurre que’ tronchi a una lunghezza ordinaria di cinque, sei od otto braccia, e lasciarli sino al settembre o all’ottobre a stagionare sul luogo, donde poi li spingono a valle per mezzo del suolo o della sovenda.

La sovenda, a darne più compiuta spiegazione, non è che una via temporanea della larghezza di circa un metro, che si stende in un declivio del due per cento dal limite inferiore del bosco, ove ebbe luogo il taglio, al piano della valle, in cui importa tradurre il legname; sulla superficie della quale formasi per acqua piovana, o spàrsavi a posta, o per neve, una forte stratificazione di ghiaccio, che favorisce mirabilmente lo sdrucciolamento de’ legnami dall’alto al basso.